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L’EUROPA DELLE PERSONE CONTRO QUELLA DEI MERCATI (settimana di mobilitazione a Madrid 10-16 marzo 2013)

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15M Madrid partecipa alle azioni a livello europeo con una settimana di mobilizzazione dal 10 al 16 marzo 2013 contro le politiche europee e per la costruzione di alternative. Gruppo di lavoro trasversale Re-Azione Cittadina gtreaccionciudadana@gmail.com

L’EUROPA DELLE PERSONE CONTRO LA UE DEI MERCATI

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Difendiamo un’ Europa dove si impongano i diritti di tutte e tutti al di sopra degli interessi dei mercati. Un nuovo modello di democrazia diretta della cittadinanza che consideri centrali donne e uomini, che sostituisca la competitività con la cooperazione, la individualità con la solidarietà, l’oppressione e il patriarcato con la parità; che renda reale la sovranità popolare. Una Europa delle persone e dei popoli che s’imponga ai meccanismi dell’egoismo e del cannibalismo economico.

Lottiamo per la libertà contro la tirannide di false democrazie e di un sistema economico che servono solamente a perpetrare le disuguaglianze e le ingiustizie. L’Unione Europea non è un progetto sociale, il suo fine ultimo è incrementare la competitività delle grandi banche e delle imprese nei mercati mondiali con i loro guadagni. La massimizzazione del profitto capitalista al di sopra di ogni diritto sociale o ambientale. Per questo ci sono 15.000 lobbisti a Bruxelles, e la gente della banca si ritrova in posizioni rilevanti nei governi nazionali e alla leadership di organizzazioni come il FMI o della BCE. Così come presidenti e ministri si riciclano nei consigli di amministrazione di banche e imprese.

Le politiche europee e nazionali sono disegnate dal Consiglio d’Europa e dalla Troika, composta da istituzioni non democratiche (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e FMI). I trattati e patti europei sono firmati dai capi di stato senza consultare la cittadinanza. I trattati di Maastricht e di Lisbona, il Patto per l’Euro, il Patto Fiscale, il MEDE… sono gli accordi che impongono le leggi sul lavoro, i tagli ai servizi sociali, la privatizzazione di imprese e servizi pubblici, l’incremento delle imposte alle classi medie e basse, gli aiuti alle banche con denaro pubblico, la priorità al pagamento del debito prima di qualsiasi spesa sociale e la perdita della propria sovranità a favore della Troika.

Non vogliamo una Unione Europea che opprime le persone e sfrutta l’ambiente per il beneficio di pochi; che controlla i cittadini attraverso la manipolazione dei mezzi d’informazione e la repressione della polizia; che con trattati di libero commercio, con presunti aiuti alla cooperazione e con interventi militari sostiene dittature, apartheid e occupazioni, aprendo così la strada alle transnazionali per saccheggiare interi popoli e le loro risorse. Non vogliamo questa Unione Europea legittimata da governi contrari al popolo e alla democrazia. Esigiamo alternative, passi decisi verso un nuovo modello al servizio delle persone:

 ESIGIAMO LA DEROGA DEI TRATTATI E PATTI DELL’UNIONE EUROPEA, E LA COSTRUZIONE DI UN EUROPA DELLE PERSONE E DEI POPOLI, che metta al centro i diritti delle persone invece di quelli delle élite economiche. Esigiamo un Europa democratica i cui diritti siano l’uguaglianza, la libertà, la giustizia, la solidarietà, la cooperazione e la sostenibilità in campo economico, sociale ed ecologico. Perché questa Unione Europea serve solo a sostenere un sistema che protegge gli interessi del capitale a discapito dei diritti e delle libertà delle persone e della società nel suo insieme.

 ESIGIAMO UNA “AUDITORIA” DEL DEBITO, TRASPARENTE E A PARTECIPAZIONE CITTADINA, E RIPUDIAMO IL PAGAMENTO DI UN DEBITO CHE RISULTI ILLEGITTIMO. Esigiamo responsabilità civili e penali ai gestori politici e finanziari della crisi. Perché sappiamo che buona parte del debito pubblico non è stata contratta a beneficio della cittadinanza. Perché l’81% del debito spagnolo è privato, per la maggior parte di banche e grandi imprese e si trasforma in pubblico mediante le sovvenzioni e gli aiuti alle banche, il cui pagamento viene imposto attraverso tagli e privatizzazioni.

 ESIGIAMO LA FINE DI PRIVATIZZAZIONI E TAGLI, IL RECUPERO DI SERVIZI DATI A IMPRESE PRIVATE, LA DEROGA A LEGGI CHE CONSENTONO LA PRIVATIZZAZIONE, COSÌ COME A QUELLE CHE ESCLUDONO UNA PARTE DELLA COLLETTIVITÀ DALLA UNIVERSALIZZAZIONE DI QUESTI SERVIZI. Perché la gestione privata è più cara e di peggior qualità rispetto alla pubblica e beneficia solo le grandi imprese. E perché crediamo che tutti quei beni e servizi che rispondono ai bisogni basilari delle persone e della società devono essere beni e servizi comuni, di carattere pubblico al 100%, sotto il controllo e la gestione della cittadinanza per rispondere all’interesse generale.

 ESIGIAMO UN SISTEMA FISCALE SUFFICIENTE, PROGRESSIVO E GIUSTO, INSIEME ALL’ELIMINAZIONE DELLA FRODE E DEI PARADISI FISCALI. Perché il deficit in Spagna non proviene da una eccessiva spesa pubblica, di molto inferiore alla media europea, ma dai bassi introiti che lo stato ricava imponendo alle grande imprese e fortune meno tasse che ai lavoratori, e non combattendo in modo deciso la frode fiscale. Perché le politiche fiscali devono servire per ridistribuire la ricchezza e devono essere sufficienti a finanziare servizi pubblici universali e di qualità, servizi sociali e la creazione di posti di impiego pubblico.

 ESIGIAMO LA ABROGAZIONE DELLA RIFORMA DEL LAVORO E LA CREAZIONE DI UN NUOVO QUADRO CONTRATTUALE CHE PROTEGGA I DIRITTI DELLE PERSONE LAVORATRICI E GARANTISCA LA CONCILIAZIONE DELLA VITA PERSONALE E LAVORATIVA. Esigiamo l’aumento del salario minimo, la fissazione di tetti salariali massimi, il reddito minimo garantito e la distribuzione del lavoro (dipendente e non dipendente). Perché la ricchezza genera lavoro, però gli introiti restano in mano del capitale. Perché l’attività economica e il lavoro devono servire a coprire le necessità delle persone e la società e non arricchire i pochi.

 ESIGIAMO LA REGOLAZIONE IMMEDIATA DEL MERCATO IMMOBILIARE, IL BLOCCO DEGLI SFRATTI, LA ELIMINAZIONE DEL DEBITO IN CASO DI SEQUESTRO DELL’ALLOGGIO DA PARTE DELLA BANCA, LA RICONVERSIONE DEGLI ALLOGGI SEQUESTRATI E DEGLI ALLOGGI VUOTI IN CASE POPOLARI CON AFFITTI EQUI E CHE QUESTE MISURE ABBIANO CARATTERE RETROATTIVO. Perché il modello immobiliare promosso da politici, banchieri e imprenditori edili ci ha condotto alla rovina. Perché il prezzo dell’alloggio è stato gonfiato artificialmente mentre gli stipendi reali sono calati. Perché la gente resta senza casa e le case restano senza gente. Perché non si può permettere la speculazione su un diritto fondamentale.

 ESIGIAMO CHE IL SISTEMA FINANZIARIO SIA AL 100% PUBBLICO, DEMOCRATICO, ETICO E SOTTOPOSTO AL CONTROLLO DELLA SOCIETÀ, che serva a coprire il fabbisogno della popolazione e non al servizio di speculatori o di interessi privati. Esigiamo che i responsabili di questa crisi siano processati che si restituisca il capitale accumulato. Perché il sistema finanziario privato conduce al disastro sociale ed economico. Perché gli aiuti alle banche servono solo a continuare ad accumulare ricchezza in poche mani. Perché solo una banca pubblica potrà essere al servizio dell’interesse pubblico.

 ESIGIAMO UNA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÁ ECONOMICA ED UMANA CHE ASSUMA COME PRINCIPI BASICI LA CONSERVAZIONE DEGLI ECOSISTEMI E DELL’EQUILIBRIO ECOLOGICO. Perché la crescita illimitata è impossibile su un pianeta che ha dei limiti. Perché l’attuale modello esaurisce le risorse della terra, estingue la biodiversità, degrada irreversibilmente l’ambiente e, a causa di ciò, ci allontana dall’equilibrio ecologico in cui la vita è possibile. Perché dobbiamo offrire rispetto e solidarietà anche alle generazioni future.

 ESIGIAMO PARITÀ DI DIRITTI E LIBERTÀ PER LE PERSONE MIGRANTI. Esigiamo la chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione per stranieri (CIE). Esigiamo la regolarizzazione della situazione di tutte le persone migranti. Esigiamo la fine delle politiche di controllo dell’immigrazione, come FRONTEX ed EUROSUR, che violano i diritti delle persone ed impongono loro un trattamento degradante. Perché esiste libera circolazione dei capitali e delle merci, ma non delle persone. Perché se le persone migrano è a causa dell’impoverimento di interi paesi, la cui colpa é del sistema capitalista stesso.

 ESIGIAMO LA SMILITARIZZAZIONE DELLO STATO E DELLA SOCIETÀ. Esigiamo la cancellazione dei programmi per l’acquisto di armamenti e delle missioni militari all’estero, nonché la riduzione delle spese militari in generale. Esigiamo l’immediata cessazione della repressione della polizia sulla cittadinanza, e dell’acquisto e dell’uso di materiali anti-sommossa. Perché il potere militare è usato per proteggere interessi economici privati, al fine di sottomettere i popoli e saccheggiare le loro risorse. Perché la polizia è utilizzata come strumento di repressione per mantenere un sistema ingiusto. Perché i soldi destinati a queste spese possono essere utilizzati per investire nel sociale.

 ED ESIGIAMO L’INSTAURAZIONE DI UNA DEMOCRAZIA REALE E COMPLETA, SIA LIVELLO STATALE CHE EUROPEO. Esigiamo la partecipazione diretta della cittadinanza al processo decisionale. Esigiamo meccanismi di trasparenza e controllo. Esigiamo mezzi di comunicazione pubblici e gestiti direttamente dalla cittadinanza. Perché è il popolo a dover decidere, senza intermediari, come desidera vivere. Perché gli interessi delle grandi corporazioni commerciali e delle banche non possono mantenere sotto sequestro la sovranità popolare. Perché in questa falsa democrazia solo si consulta il popolo una volta ogni quattro anni per votare programmi di governo che non vengono rispettati e, senza legittimità democratica, il sistema permette che si decretino riforme, tagli e privatizzazioni contrari agli interessi della immensa maggioranza. Perché è necessaria una rigenerazione etica e democratica che ponga fine alla corruzione politica con un efficace controllo sociale delle istituzioni e con un nuovo ordinamento costituzionale. Perché la voce del popolo deve esprimersi liberamente, senza manipolazione o censure.

 Rivolgiamo un appello affinché la lotta per i diritti e le libertà delle persone e dei popoli sia una lotta apertamente anti-fascista. Perché di fronte a questa dittatura economica che subiamo ci vengono presentati come alternative nuovi fascismi politici, che in questi tempi di crisi mettono radici in tutta Europa con discorsi populisti di salvazione che nascondono vecchie forme di oppressione.

 

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